“Servizi Italia è un’azienda che opera da 35 anni sul mercato italiano. Nel corso del tempo è passata da semplice lavanderia industriale in ambito sanitario a vero e proprio partner della sanità per la fornitura di servizi integrati. Servizi Italia si occupa di lavaggio e noleggio di lenzuola e divise per strutture ospedaliere, sterilizzazione di tessili e strumenti chirurgici per la sala operatoria, così come di fornitura di dispositivi medici.
Dal 2007 siamo quotati sul segmento STAR di Borsa Italiana e, a seguito della quotazione, abbiamo avviato un processo di internazionalizzazione che ha visto l’esportazione del nostro modello di business in diverse aree del mondo.
La lavanderia industriale, così come i servizi di sterilizzazione, sono attività particolarmente impattanti dal punto di vista energetico, che richiedono particolare attenzione ed efficienza. L’impegno aziendale nei confronti dei temi legati al risparmio energetico iniziò nel 2010 quando, su base volontaria, venne presentato il primo bilancio di sostenibilità. Di fatto, da quel momento in poi, tutti i nostri successivi piani di sviluppo sono stati elaborati e adottati in coerenza con gli aspetti e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, che hanno guidato la nostra responsabilità di impresa nell’ultimo decennio.
Il nostro business ha caratteristiche particolarmente energivore e per questa ragione le tematiche ambientali richiedono particolare attenzione e sensibilità, tenendo in considerazione anche i processi innovativi. All’interno del ciclo produttivo esistono fasi particolarmente critiche, come i cicli di lavaggio o la produzione del vapore, sulle quali lavoriamo costantemente per migliorarne l’efficienza e ridurne l’impatto ambientale. Sotto questo punto di vista, i nostri piani includono quindi obiettivi importanti in termini di intervento sull’impatto ambientale, come ad esempio cogenerazione, sistemi di illuminazione e in generale in tutte le attività finalizzate al contenimento dei consumi energetici. Tra il 2019 e il 2020, nonostante l’impatto della pandemia, abbiamo comunque ridotto del 4% i nostri consumi; abbiamo ottenuto certificazioni importanti sul piano energetico, come la 50001 e le registrazioni EMAS, e abbiamo lavorato molto sulle certificazioni di prodotto, analizzando il ciclo di vita dei nostri tessuti riutilizzabili e valutandone l’impatto ambientale.
La maggior parte dei materiali che utilizziamo, sia che vada in corsia di ospedale o in sala operatoria, è riutilizzabile e la riutilizzabilità rappresenta in qualche modo il tema centrale della nostra attività.
Per il futuro, Servizi Italia si pone nuovi importanti obiettivi per quanto riguarda le certificazioni; stiamo lavorando con grande impegno per l’ottenimento della certificazione ISO 14046, ovvero la Carbon Water Footprint, e continueremo con le valutazioni del ciclo di vita e la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) per i tessili in cotone. Investiamo costantemente in strumenti ed impianti che consentono un continuo miglioramento dei risparmi energetici.
Il tema del riutilizzabile ci è particolarmente caro ed è, più in generale, di fondamentale importanza per tutto il settore cui apparteniamo e per la nostra associazione di categoria. Anche se negli ultimi anni la sfida su questo tema è stata in qualche modo persa, noi come azienda abbiamo continuato a crederci e continuiamo a crederci molto ancora oggi. Il mercato italiano ha visto negli ultimi anni un incremento molto forte dell’utilizzo di prodotti monouso, con tutte le conseguenze del caso. In parte le abbiamo viste nel corso del 2020, quando l’arrivo della pandemia ha provocato una scarsissima disponibilità di questo prodotto (dovuta al fatto che la produzione di questi prodotti avviene principalmente in distretti stranieri), con tutte le difficoltà conseguenti e di cui abbiamo sentito parlare largamente dagli organi di stampa.
Credo che, purtroppo, in questi anni, abbiamo perso una grande occasione perché di fatto il prodotto riutilizzabile, quello che noi proponiamo, è effettivamente un prodotto italiano, in grado quindi di contribuire in maniera diretta alla produzione del PIL nazionale. È un prodotto assolutamente riutilizzabile e che quindi non produce rifiuti. A questo riguardo, occorre tenere presente che – nel corso del 2020, per effetto della pandemia – A2A stima che siano state prodotte, in un solo anno, circa 200/300 mila tonnellate di rifiuti provenienti da materiale monouso; se si pensa che i due più grandi termovalorizzatori italiani sono in grado di smaltire 600/700 tonnellate/anno, si capisce velocemente che di fatto il 50% è occupato esclusivamente da questo tipo di prodotto.
Il tema della termovalorizzazione è sicuramente un tema centrale anche per noi, che cerchiamo di dare il nostro contributo promuovendo l’uso di prodotti riutilizzabili che, fra le altre cose, contribuiscono al circolo virtuoso dell’economia circolare, visto che – arrivati alla fine del loro ciclo di vita – possono essere impiegati per altri scopi.