Dalla rivoluzione industriale in poi, l’uomo si è trovato al centro di un dualismo che ha sempre visto da un lato la corsa al progresso e dall’altro il totale disinteresse per le conseguenze ambientali. Per lungo tempo, a livello globale, si è vissuto in un eterno presente, senza curarsi degli aspetti ambientali e arrivando a un aumento massiccio dei livelli di inquinamento.
È stato all’inizio degli anni 2000 che i discorsi sul cambiamento climatico sono usciti dai palazzi per diventare temi quotidiani e condivisi da popolazione e aziende che, insieme alle istituzioni, iniziano a concretizzare l’impegno per la riduzione dei gas serra, stabilendo obiettivi vincolanti e quantificabili.
Nel gennaio 2013 è stato istituito il gruppo di lavoro aperto composto da trenta membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo sostenibile per identificare obiettivi specifici per gli OSS. L’Open Working Group è stato incaricato di preparare una proposta di 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile e 169 target da esaminare durante la 68° sessione dell’Assemblea generale, da settembre 2013 a settembre 2014.
Il 5 dicembre 2014, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha accettato la sintesi del Segretario generale, in cui si affermava che il processo al programma di sviluppo per il tardo 2015 si sarebbe basato sulle proposte OWG.
Il 25 settembre 2015, i 193 stati dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno adottato l’Agenda 2030 intitolata “Trasformare il nostro mondo. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.