L’impegno legislativo per la sicurezza dell’utente finale non si ferma, dunque, alla semplice scelta dei dispositivi idonei a proteggerlo da eventuali rischi più o meno gravi, ma passa anche attraverso la convalida di tutto il processo di lavaggio, manutenzione e controllo periodico.
Questa, eseguita da un organismo accreditato, deve riguardare tutte le fasi del processo di lavorazione, certificando:
- che il livello di biocontaminazione sia ridotto entro i limiti di legge;
- che le caratteristiche tecniche dei DPI restino invariate;
- che i controlli strumentali dei parametri siano eseguiti correttamente.
Bando, dunque, al lavaggio domestico, pratica assolutamente vietata dalla normativa perché può ridurre o vanificare l’efficienza del dispositivo.
Ma c’è di più: spesso i DPI sono ricettacolo di agenti altamente dannosi per la salute umana. Per questo il loro trattamento deve avvenire in ambito industriale, con processi che ne garantiscano la decontaminazione e prevengano la ricontaminazione in conformità alla norma UNI EN 14065.
Insomma, va da sé come una gestione interna all’azienda di queste operazioni comporti un appesantimento logistico e di responsabilità della direzione aziendale, chiamata a gestire questioni estranee al proprio business con il rischio di inefficienze che potrebbero avere importanti implicazioni penali.
La soluzione? Affidarsi a dei professionisti. Il ricorso a un servizio strutturato di noleggio e lavaggio dei Dispositivi di Protezione Individuale può essere un modo rapido ed efficace di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori delegando a un fornitore certificato e di fiducia tutte le preoccupazioni.
Una soluzione conveniente, integrata ed efficiente che guarda anche al comfort e all’estetica, con ampie possibilità di personalizzazione perché… anche l’occhio vuole la sua parte!