Con sterilizzazione dei dispositivi medici si definisce il processo volto alla totale eliminazione di microrganismi patogeni da strumenti e apparecchiature di uso medico che, contaminati ed entrando in contatto con pazienti e personale sanitario, potrebbero causare infezioni.
Nonostante i progressi effettuati negli ultimi anni, le infezioni ospedaliere costituiscono ancora oggi una delle principali cause di morte in tutto il mondo.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nessun sistema sanitario, inclusi quelli dei Paesi ad alto reddito, è immune al rischio di infezioni ospedaliere: su 100 pazienti colpiti da infezioni durante il ricovero, 7 vivono in paesi ricchi e 15 in paesi a medio o basso reddito. In questa classifica, l’Italia si colloca al penultimo posto, al pari dell’India.
Le infezioni contratte in ospedale hanno un impatto sulla vita delle persone che l’OMS ha definito incalcolabile, al quale si somma un impatto economico che grava su pazienti, famiglie e sistema sanitario.
Tra le varie tipologie di infezioni collegate all’assistenza (ICA), quelle contratte in sala operatoria sono tra le più frequenti e si verificano da uno a tre mesi dopo ogni intervento chirurgico che abbia comportato un’incisione della cute.
Risulta chiaro come un’efficace sterilizzazione dello strumentario chirurgico rappresenti un processo fondamentale nella prevenzione delle infezioni, dal quale dipende la buona riuscita di qualsiasi intervento.